9 aprile 1996 – Milano Linate Airport

E’ l’8 aprile, Lunedì dell’Angelo. Verso sera mi arriva una telefonata: “Ma lo sai che oggi è atterrato a Linate un Concorde?”. Sulle prime penso ad uno scherzo ma poi capisco che non è vero (allora non c’era internet che permetteva di sapere in tempo reale qualsiasi cosa). L’amico (che, devo dire la verità, oggi non ricordo chi fosse ma, chiunque sia, colgo l’occasione per ringraziarlo) mi dice anche che il decollo è previsto per la mattina successiva. La decisione di prendere un giorno di ferie è già presa.
Si tratta del’F-BTSD, 13° esemplare costruito. Sta facendo un tour mondiale di presentazione del nuovo brand della Pepsi Cola. L’azienda ha noleggiato il velivolo e ha fatto ridipingere la fusoliera con i nuovi colori della lattina. Si dice che i voli supersonici siano proibiti a questo esemplare, a causa della colorazione scura della fusoliera che non permette la dissipazione del calore che, a quella velocità, investe la cellula.
Ed eccomi quindi, la mattina del 9, con la fidata Canon EOS 5 analogica a girare intorno alla recinzione dell’aeroporto per vedere dove si trova il supersonico anglo-francese. Lo vedo parcheggiato quasi di fronte all’hangar storico, di fianco ad un ‘737 della MALEV. La giornata non è stupenda: c’è il sole ma un po’ di foschia rende tutto lattiginoso e poco nitido.
Ho deciso di fotografarlo quando arriverà sulla testata della 36R (allora la testata sud della pista principale si chiamava così) e si allineerà, così non avrò nemmeno la rete davanti alle lenti. Purtroppo sarò controsole, ma non si può avere tutto. Mi metto pazientemente in attesa finché non lo vedo rullare sul raccordo: l’emozione è tanta.
2 MD 80 Alitalia gli danno la precedenza, consentendogli di allinearsi: è proprio bello!!!
Il rumore dei 4 Olympus sale e il Concorde comincia a muoversi. Dalla bocchetta di scarico posta sulla coda esce una nuvola di condensa quando i piloti accendono i postbruciatori e il rumore diventa veramente assordante. L’aereo si mangia quasi tutta la pista e finalmente si alza in volo.
In tutti questi anni ho visto pochissime fotografie in giro.
Oggi, in questo periodo di isolamento, pubblico le mie. Non sono bellissime: un po’ la giornata lattiginosa, un po’ l’attrezzatura, un po’ la conversione in digitale, alla fine le foto non sono proprio nitide. Rimane la testimonianza di un evento unico che mi ha emozionato tantissimo.

A voi le foto