18 gennaio 2020 – Duxford Airfield

Sono le 07:10 e decolliamo da Malpensa. Volo FR8728, posto 27F, prua a nord e fra 2 ore scarse atterriamo a Stansted.
Il volo è senza storia e atterriamo con una bellissima giornata. L’aria è bella frizzantina ma il cielo è azzurro. Al controllo passaporti, con la nuova procedura automatica, non c’è fila e in 30 secondi (letteralmente) sono fuori. Prendiamo il bus che in 3 minuti ci deposita all’area autonoleggi. L’impatto con la guida a destra è sempre abbastanza traumatico ma quello che mi sconvolge sempre è affrontare le rotonde contromano: non mi abituerò mai.
Per fortuna Duxford dista da Stansted veramente poco e, per di più, è quasi tutta autostrada. Siamo stati qui nel 2017 per il Battle of Britai Air Show (potete trovare qui le foto) e l’ultima visita al museo risale al 2014 (le foto sono qui)
Arriviamo che ha appena aperto e, dopo aver pagato le 21 Sterline di ingresso (mai 25€ furono spesi meglio), ci fiondiamo all’estremità opposta del sedime, verso la Land Warfare Hall, il museo dei mezzi terrestri. Sfiliamo davanti agli hangar pieni di ogni ben di Dio, pregustando i momenti successivi. Intanto ci “accontentiamo” degli splendidi airliners allineati sul piazzale: Airspeed Ambassador, Vickers Viscount, Britten Norman Trislander, Bristol Britannia, Handley Page Herald, Vickers VC 10, Hawker Siddeley Trident e BAC 1-11, tutti pregevolmente restaurati si offrono ai nostri occhi e alle nostre fotocamere.

Il padiglione degli armamenti terrestri contiene diversi mezzi e armi: auto, fuoristrada, camion trattori, carri armati e cannoni, spesso perfettamente ambientati, ci fanno scaldare le mani e oliano per bene i motori delle fotocamere che fra poco saranno messi a dura prova. All’uscita ci dirigiamo con passo sicuro verso l’American Air Museum. L’ingresso verso il muso gigantesco del B 52 lascia sempre senza fiato ma il contenuto del fabbricato è letteralmente da infarto. Basterebbe citare l’SR 71 Blackbird (unico esemplare in Europa) ma ci sono anche Phantom, F 111, F 15, U 2, B 24, B 29, A 10 e decine di altre macchine, una più bella dell’altra. Dovunque si posa lo sguardo è una gioia per gli occhi.
Usciamo a malincuore, sicuri comunque che altro ci aspetta. Visitiamo l’officina dove restaurano gli aerei per vedere come è messo l’Handley Page Victor: completamente sverniciato e smontato in vari pezzi sembra stia venendo molto bene. In metallo naturale è veramente stupendo, mostrando a tutti le sue linee avveniristiche anche oggi: notevole per un aereo di quasi 70 anni fa.

Proseguiamo la visita fino a trovare, insieme agli aerei della Fighter Collection, il FIAT CR 42. Il Falco sembra in ottime condizioni e, apparentemente, finito. Sotto il cofano motore c’era una vasca per la raccolta dell’olio: evidentemente perde qualche goccia, ma questo vuol dire che l’olio è all’interno del motore e questa potrebbe non essere una brutta notizia. Purtroppo non abbiamo trovato nessuno che ci potesse dare notizie, per cui continuiamo ad aspettare il primo volo, sperando che avvenga presto. L’officina adiacente contiene il B 17 Menphis Bell/Sally B in manutenzione e un Catalina, oltre ad altre macchine. Pascoliamo con un sorriso ebete stampato sul viso, come i bambini nei negozi di giocattoli

La pausa pranzo ci aspettava, con un croccantissimo Fish&Chips. Finito il pranzo la sorpresa più bella: che c’è di meglio di un P 51D della RAF con livrea mimetica e Invasion Stripes che effettua passaggi, atterraggio, decollo, ancora passaggi e atterraggio con rullaggio proprio davanti a noi per digerire?

Per ultimo l’Hangar n° 1: Concorde, Vulcan, Lancaster, Tornado, Lightning, TRS 2 e decine di altre macchine. Solo una foto panoramica può rendere lontanamente l’idea di quello che si trova qui dentro. 

Usciamo all’orario di chiusura e puntiamo Stansted, dove il volo di ritorno ci attende alle 18:15. l’FR8736, pieno imballato, ci deposita nella brughiera lombarda alle 21:15, dopo una giornata fantastica. Ogni tanto ci vuole. E poi dovevamo vedere l’unico SR 71 in Europa. Fra pochi giorni, in Europa, l’UK non ci sarà più e nemmeno il Blackbird.

A voi le foto