Taranto Grottaglie – 28 agosto 2023

Grottaglie, 28 agosto 2023

Non capita tutti i giorni di avere la possibilità di fotografare gli Harrier della Marina Militare da vicino.
E ancora meno spesso capita di fotografare in formazione l’unico TAV-8B rimasto con l’unico AB-8B Plus Special Color. Se a questo aggiungiamo che le fotografie saranno Air to Air, direi proprio che l’occasione di oggi è più unica che rara.

La giornata comincia presto: il volo per Bari parte da Bergamo alle 06:10 e l’alzataccia è d’obbligo. Mi incontro con Pier, amico fidato di mille avventure aviatorie e puntiamo verso Orio al Serio. L’aeroporto, anche a quest’ora del mattino, brulica di gente che si muove con i primissimi voli di Ryanair. Noi andiamo a Bari. Il volo è senza storia e all’atterraggio l’autonoleggio in cui abbiamo prenotato la macchina è ancora chiuso: saremo i primi in fila. All’apertura le procedure sono veloci e in men che non si dica ci troviamo sulla nostra auto con prua a sud: l’aeroporto di Taranto-Grottaglie ci aspetta. Anche il viaggio in auto non riserva sorprese e in poco più di un ora siamo davanti all’aerostazione.
Siamo i primi e il posto sembra deserto. Visto che siamo a digiuno da mattina presto, decidiamo di andare nel paese più vicino a fare colazione.
Al nostro ritorno troviamo i primi colleghi di volo e dopo pochi minuti arriva il particolarissimo mezzo aereo che ci permetterà di fare le tanto agognate fotografie: è il famosissimo Pink Skyvan, che con i membri di Aviation Photo Crew ci permetterà di riprendere gli aerei della nostra Marina.

I preparativi sono minuziosi e le spiegazioni di sicurezza prendono molto tempo: lo spazio a bordo è limitato e tutti i fotografi devono essere assicurati con un imbragatura. Fa eccezione il fotografo che siederà al posto del co-pilota che sarà assicurato al sedile con le cinture di sicurezza: quello sarà il mio posto.

All’ora prefissata raggiungiamo finalmente l’aereo e ognuno prende posto alla sua postazione. Mi lego al mio posto e comincio a cercare con lo sguardo gli angoli migliori in cui fotografare gli Harrier che mi capiteranno a tiro da li a pochi minuti. Chiaramente i fotografi che si trovano nel vano di carico avranno più possibilità e potranno fotografare gli aerei dal vano di carico che è privo del portellone ma io sono deciso a fare del mio meglio.

La messa in moto e il rullaggio verso la pista occupano pochi minuti e prima di portarci al punto attesa ci gustiamo un AV 8B+ che si esercita nel volo in hovering.
Finalmente decolliamo: manette tutte avanti e il suono delle 2 turboeliche Garrett mi arriva potente nelle orecchie, anche se queste sono protette dalla cuffia antirumore. Bastano poche centinaia di metri per essere in volo e cominciare la salita nel torrido cielo della Puglia.

Facciamo diversi giri sulla costa e finalmente comincio a sentire un forte sibilo che arriva da dietro: siamo a 4200 piedi e a 150 nodi circa indicati. Immediatamente l’adrenalina schizza a valori altissimi ma purtroppo sono legato e non posso girarmi. Non passano molti secondi e finalmente vedo il monoposto che fa capolino al finestrino alla mia destra. E’ un po’ lontano ma si avvicina poco a poco, subito affiancato dal biposto che ha ambedue i seggiolini occupati e che rimane in primo piano. Noto gli ugelli dei motori di ambedue i caccia in posizione intermedia a causa della bassa velocità a cui sono costretti a volare. Volano al nostro fianco per alcuni minuti, cambiando continuamente di posizione ma rimanendo costantemente in formazione, seguendoci nelle lunghe virate che facciamo. La luce che li colpisce cambia continuamente e anche lo sfondo si alterna fra mare e terra.
Vedo i nostri 2 soggetti che sfilano verso la coda e li vedo ricomparire sul lato sinistro dell’aereo. Da quella parte, purtroppo, posso riprenderli solo attraverso il finestrino rettangolare che sta dietro il parabrezza lato pilota. Da quel lato è il monoposto a rimanere in primo piano e ne approfitto per riprenderlo, anche se la posizione è veramente molto sacrificata.

Arriva la fine del volo in formazione anche da quella parte e i 2 Harrier si allontanano con una virata tiratissima.

Non ci rimane che portarci all’atterraggio: me lo godo dalla mia postazione decisamente privilegiata.

Una volta fermi sul piazzale posso finalmente slacciare le cinture di sicurezza e levarmi le cuffie. Sono in un bagno di sudore ma non me ne ero accorto.

Il tempo di fare qualche foto allo Skyvan fermo e possiamo riprendere l’auto per tornare a Bari. Siamo molto stanchi ma felici di essere riusciti a fotografare, in volo, 2 aerei che non si vedono spesso in giro. Non lo sappiamo ancora ma l’aereo per Bergamo si farà aspettare a lungo e partirà con oltre 4 ore di ritardo. Il letto lo rivedremo solo fra tantissime ore. Ma oggi abbiamo fotografato gli Harrier: va bene così.

Godetevi le foto

AviaSpotter.it desidera ringraziare: la Marina Militare e, in particolare, il Capitano di Corvetta Antonio ROSSI (Ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina Militare) per l’opportunità concessa. L’equipaggio del Pink Skyvan e Aviation Photo Crew.

Testo e Foto di/Text and images by Fabio Tognolo.